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Le Città Fantasma in Italia da Visitare

Quando pensiamo alle città fantasma subito la mente corre agli Stati Uniti ed alle città nel deserto della corsa all’oro. Ma per quanto possa sembrare strano in Italia ci sono molti borghi, più o meno grandi che per i motivi più vari sono stati abbandonati.
Si va dal paesino di montagna troppo isolato a quello che ha subito in maniera irreparabile i danni di un terremoto, alcuni sono stati sommersi dalla creazione di invasi artificiali. Cominceremo la nostra carrellata di Città Fantasma dall’Abruzzo e proseguiremo in rigoroso ordine alfabetico percorrendo tutte le regioni d’Italia.

Abruzzo

Courtesy by Adrphoto

Valle Piola

L’Abruzzo è una delle ragioni con la maggior dotazione di comuni e frazioni abbandonate, in particolare il comune da noi prescelto si trova in Provincia di Teramo.
Valle Piola appartiene al Comune Torricella Sicura ed è stato abbandonato nel 1977 dall’ultima famiglia che lo abitava da allora Valle Piola è un Borgo Fantasma.
Il Borgo edificato nel Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga, Valle Piola è costituito da una Chiesa, un casale per pastori e altri nove edifici.
L’abitato è situato ad una altezza di 1017 metri sul livello del mare, la zona in cui sorge il borgo rappresenta un anfiteatro naturale dal quale nasce il Rio Valle, un affluente del Vezzola, l’anfiteatro è formato dal versante nord-orientale del Monte Farina, l’unico modo per raggiungere il borgo è tramite una strada bianca che poi diventa selciata mentre attraversa il paese per continuare come una mulattiera.
All’interno dell’abitato resistono ancora alcuni balconi caratteristici chiamati gafii, tale balcone in legno affonda le sue origini nella dominazione longobarda.
Nel 2011 l’intero Borgo di Valle Piola viene messo in vendita dal comune di Torricella Sicura cui appartiene per la somma di 550 mila euro.
La speranza del comune è che venga acquistato e riqualificato per ospitare un albergo diffuso o simili progetti di recupero.

Courtesy by Adrphoto

Basilicata

Craco

Per la Basilicata abbiamo scelto Craco, paese in provincia di Matera, la scelta è stata quasi obbligata.
Nel 1963 mentre venivano condotti dei lavori per portare infrastrutture quali acqua corrente e sistema fognario per il borgo di Craco; proprio durante i lavori ci fu una frana di vaste proporzioni, anche se il legame tra la frana ed i lavori non è stato accertato.
Nello stesso anno in seguito alla frana iniziò l’abbandono di Craco e gli abitanti si trasferirono presso “Craco Peschiera” a valle dell’abitato di Craco. Nel 1972 un alluvione peggiorò la situazione impedendo totalmente un’eventuale ripopolazione del centro storico.

Dopo il 1980, Craco vecchia venne abbandonata definitivamente rendendo Craco Vecchia una città fantasma.

Per la peculiarità dell’architettura di Craco e per l’assenza di abitanti residenti Craco è stata scelta da molti registi come ambientazione di film quali La passione di Cristo (2004) di Mel Gibson e Cristo si è fermato a Eboli (1979) di Francesco Rosi e diversi altri film sia Italiani che Stranieri.


Calabria

Panduri

Panduri è una cittadina situata all’interno del comune di Careri, la cittadina fu completamente distrutta da un forte terremoto avvenuto nel 1570.
Tutto quello che ne rimane sono le mura del convento, in seguito alla distruzione di Panduri gli abitanti si trasferirono nella collina adiacente costruendo Careri.

C’è una leggenda legata a questa città o meglio due: la prima, narra di una favolosa caverna con un ingresso nascosto, noto solo agli abitanti, nella quale si verificano strani fenomeni di magnetismo.
La storia più interessante è legata ad un quadro. Il quadro era conservato nel monastero di Panduri, dopo il terremoto, il quadro in questione era una delle molte cose disperse dagli abitanti. Un bue lasciato al pascolo si intestardì a scavare nei ruderi, i padroni non riuscendo a portarlo via iniziarono loro stessi a scavare. Alla fine rinvennero il quadro “La Madonna delle Grazie di Panduri“.
Il quadro rimase nella parrocchia di Careri fino alla fine degli anni ottanta quando venne trafugato. I fedeli ogni estate si ritrovano sulla collina in memoria dei morti dovuti al terremoto e per venerare una riproduzione della Madonna di Panduri.

Campania

Cerreto Antica

Fonte Wikipedia

L’opinione più diffusa tra gli storici è che la città che ora prende il nome di Cerreto Antica sia sorta in seguito agli attacchi dei Saraceni durante l’ottavo secolo che distrussero le città di Telesia e Cominium Ocritum.
Gli abitanti di queste due città edificarono Cerrito in una posizione maggiormente difendibile delle due precedenti città.

Proprio in seguito alla distruzione di Telesia la città ebbe l’opportunità di crescere per importanza nel commercio e nella produzione dei panni di lana. La città era dotata di ampie mura fortificate ed internamente anche di un castello con mura proprie ed un fossato. Gli edifici principali erano due chiese poste proprio di fronte all’ingresso del castello quella di Sant’Antonio e quella della Madre di Dio.
A queste due chiese erano annessi il convento dei padri conventuali ed il monastero delle clarisse.
Inoltre erano presenti la collegiata di San Martino e la chiesa di Santa Maria in Capite Foris, che si affacciava su una piazza ampia dove si svolgevano le attività mercantili ed economiche ed erano presenti i pubblici uffici.

Presso una delle porte, la Porta di Suso era presente un torrione con funzioni carcerarie, oggi restano i ruderi di questo edificio presso la porta della città.

Fonte Wikipedia

Il 5 Giugno del 1688 un sisma classificato dagli storici del IX – X grado della scala Mercalli, causò la distruzione di Cerreto Antica e non solo, visto che il terremoto devastò tutto il territorio del Sannio, i conti Carafa che in quel momento erano feudatari della Città si premurarono di ricostruire la città su un suolo più stabile ma in posizione egualmente difendibile.
La città di Cerreto Antica venne quindi completamente abbandonata, entrando a far parte dei borghi fantasma d’italia, ed utilizzata come cava per l’edificazione della nuova città.

Emilia Romagna

Durazzo

Il borgo di Durazzo durante il medioevo possedeva una discreta importanza economica e politica, infatti in questa città era situata la sontuosa villa della famiglia Senatoria dei Pepoli di Bologna. Tuttavia la famiglia Pepoli aveva completamente abbandonato la villa già all’inizio del 1700. Tale abbandono si ritiene sia legato alle continue rotte dei due fiumi che scorrono nella zona, l’Idice ed il Quaderna.
Del Borgo l’unica cosa che rimane è il campanile della chiesa dei SS Filippo e Giacomo, mentre è probabile che sotto i depositi alluvionali dei due fiumi sia possibile rinvenire la villa dei Pepoli e le abitazioni del borgo.

Friuli-Venezia Giulia

Pàlcoda

Il piccolo borgo montano di Pàlcoda arroccato sui monti del Friuli-Venezia Giulia, divenne abitato stabilmente solo nel corso del 1600 grazie all’operato di due famiglie quella dei Moruzzi e dei Masutti. Il luogo era frequentato in precedenza dai pastori di passaggio; Nel corso del 1700 divenne un vero e proprio borgo e alle tradizionali attività dell’economia di sussistenza si associarono attività commerciali come la produzione di cappelli di paglia, che venivano venduti fino in Nord Europa.
Nel 1780 Giacomo Masutti fece costruire una chiesa dedicata la suo santo patrono.
Il piccolo borgo tuttavia dovette cedere alla Grande Guerra infatti la crisi che venne causata dalla guerra portò il paesino ad un declino degli abitanti tanto che nel 1923 gli ultimi membri della famiglia Masutti si trasferirono definitivamente lasciando il paese e rendendo ufficialmente Pàlcoda una città fantasma.

Il 14 Giugno del 2014 la chiesa venne nuovamente inaugurata dopo un attento restauro ad opera di Antonio Masutti.

Lazio

Santa Maria di Galeria

Fonte www.sitopreferito.it

La città di Galeria oggi è una vera e propria città fantasma, si trova in una zona nei pressi della capitale nel territorio che si estende tra Veio e Cerveteri, quello che stupisce è che si trova all’interno dei confini del comune di Roma ma la zone è ricchissima di fauna selvatica e la conformazione stessa del territorio è molto particolare con forre, canaloni e canyon.
Come tutte le città di origine etrusca Santa Maria di Galeria è arroccata su uno sperono di tufo, venne abbandonata lentamente dai suoi abitanti a causa delle continue esondazioni dell’Arrone e di un suo affluente, gli abitanti fuggivano la malaria che prese ad infestare la zona a causa di queste esondazioni.
La città fu completamente spogliata dai suoi marmi ad esempio per la costruzione del Duomo di Orvieto, ormai gli edifici sono completamente cadenti, l’unico edificio ancora visibile tra le rovine e la vegetazione è il Campanile di San Nicola.

Liguria

Bussana Vecchia

Pur non trattandosi di una vera e propria città fantasma vale la pena di parlare di questo borgo ligure. Il Borgo di Bussana Vecchia, venne distrutto in gran parte dal terremoto del 23 febbraio del 1887, gli abitanti evacuarono il paese e fondarono tre chilometri più a valle il borgo di Bussana Nuova.
Per molto tempo il borgo rimase una città fantasma priva di abitanti ed in declino, ma sul finire degli anni cinquanta del Novecento artisti italiani e stranieri, incantati dalle caratteristiche del borgo antico e dei paesaggi circostanti decisero di ristrutturare gli edifici meno malridotti.
Oggi Bussana Vecchia ospita una comunità internazionale di artisti e artigiani.

Lombardia

Savogno

Il Borgo fantasma di Savogno in Lombardia è uno dei tanti borghi che non hanno resistito all’avanzare della vita moderna.
Collegato solo tramite una mulattiera con 2800 gradini al vicino comune di Piuro in Valchiavenna si è progressivamente spopolato sul finire degli anni cinquanta del Novecento.
Ottimo luogo da visitare per gli escursionisti è ancora ottimamente conservato, in special modo la chiesa di cui fu Parroco San Luigi Guanella.

Molise

Rocchetta Alta

Fonte Panoramio

All’interno della provincia di Isernia, ai piedi dei Monti della Meta, il borgo abbandonato di Rocchetta Alta si presenta arroccato su un sperone roccioso.

La fortificazione dello sperone avviene durante il 1100 in seguito all’abbandono di villaggi vicini a causa degli attacchi dei Saraceni.

Almeno questa è una parte della storia, le origini di Rocchetta Alta non sono del tutto chiare e potrebbe essere in realtà più antica rispetto a queste prime notizie.

La sua posizione favorevole alla difesa, ha reso questo paesino una città fantasma, infatti i terremoti frequenti in questa zona e le frane hanno indebolito il costone roccioso su cui è edificato il paese.

 

Nel paese rimane la pavimentazione in pietra e la chiesa di Santa Maria. La chiesa parrocchiale conserva la suo interno una fonte battesimale completamente in pietra che risalirebbe al 1100 epoca della fondazione della città.

Fonte Panoramio

Puglia

Montecatini

Sito in Puglia il villaggio minerario della Montecatini nei pressi di San Giovanni Rotondo venne abbandonato nel 1973 in seguito alla chiusura della miniera di bauxite.
Le miniere erano state aperte alla fine degli anni ’30 con un forte impulso politico. Infatti il minerale di bauxite è molto abbondante ma il suo contenuto in allumina non era eccezionale,  tuttavia la Montecatini spinta anche dalle sovvenzioni avviò le miniere che rimasero aperte fino al 1973.
Il villaggio fantasma era la sede degli uffici della miniera con le annesse case dei minatori e delle famiglie degli stessi. I pochi edifici rimasti sono stati completamente abbandonati, recentemente alcuni edifici sono stati recuperati e convertiti in un albergo ristorante.


Sardegna

Cala d’Oliva

Cala D’Oliva è un piccolo paese costruito sull’isola dell’Asinara un’isola che si trova a poca distanza da Porto Torres.
Nel giugno del 1885 il governo del Regno d’Italia dichiarò l’isola dell’Asinara demanio pubblico e subito dopo vi istituì proprio a Cala d’Oliva una colonia penale.
Il Paese non ha da allora alcune residente se non i detenuti nella colonia penale ed i lavoratori nella colonia penale.
Attualmente gli unici che vengono ospitati sono le guardie forestali, i turisti ed alcuni lavoratori stagionali. Rendendo a tutti gli effetti Cala d’Oliva un paese fantasma.

Sicilia

Gioiosa Guardia


Gioiosa Guardia è un borgo abbandonato nel 1783, a causa di un terremoto.
Sorto per opera di Vinciguerra d’Aragona è posta sul monte Meliuso in Sicilia. La posizione ed il nome ricordano la funzione del borgo ormai fantasma, difendere il territorio dagli attacchi dei pirati. Infatti la città aveva la facoltà di costruire mura e fortificazioni.

In seguito al terremoto la città semidistrutta fu abbandonata e venne costruita la nuova Gioiosa, Gioiosa Marea ai piedi del monte su cui sorgeva la precedente città di Gioiosa Guardia.

Una legenda è legata alla costruzione della nuova città e lega la nuova città e quella vecchia.
Uno dei fondatori della nuova città fu don Diego Forzano, che per primo fece trasportare la statua del Santo Patrono di Gioiosa Vecchia, san Nicola, nella nuova città. Per convincere gli scettici a trasferirsi presso la nuova città, la legenda dice che il parroco smontasse le porte delle case, portandole nel luogo dove dovevano sorgere le case nella nuova città.

Toscana

Fabbriche di Careggine

Il paese di Fabbriche di Careggine fu edificato introno al 1200 da fabbri ferrai provenienti da Brescia, il borgo medioevale rimase sotto il controllo degli Estensi e la sua attività principale era la lavorazione del ferro. Per favorire le maestranze gli Estensi concessero al paese numerosi privilegi tra cui l’esenzione dal servizio militare.

In seguito agli inizi del ‘900 il paese sviluppò l’estrazione del marmo presente nelle vicinanze di Vagli. Tuttavia il continuo bisogno di energia elettrica del ‘900 portò nel 1941 alla costruzione di un importante bacino idroelettrico sbarrando il corso del torrente Edron, il villaggio medioevale fu lentamente sommerso e gli abitanti vennero trasferiti a Vagli Sotto, costruito in modo da riprodurre l’impianto del borgo medioevale.

Per quattro volte dalla sua costruzione il bacino venne svuotato e fu possibile visitare Fabbriche di Careggine. Lo svuotamento successivo al 1994 era previsto proprio per il 2016.

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Trentino Alto Adige

Curòn Venosta

Fonte Wikipedia

Il campanile del borgo di Curòn Venosta, spunta in mezzo al lago di Resia a poca distanza dal pontile che corre sul lago stesso.
Il campanile è l’unica parte rimasta del borgo che fu abbandonato nel 1950 quando fu edificata la diga di Curòn ed il lago artificiale di Resia in Val Venosta.
Nonostante la forte opposizione degli abitanti il borgo fu demolito e ricostruito a poca distanza; venne lasciato solo il campanile della chiesa a memoria della posizione del borgo di Curòn Venosta Il Campanile è l’unico edificio che rimane a ricordare la città fantasma di Curòn Venosta.

Fonte Wikipedia

Umbria

Scoppio

Fonte Panoramio

Scoppio è una frazione disabitata del comune di Acquasparta in provincia di Terni.
Il borgo è sita a circa 640 m s.l.m. Il nome Scoppio deriva dal latino scopulus, indicante una rupe o una scogliera, il borgo è posto infatti in una posizione dominante rispetto alla piana sottostante.

Scoppio venne abbandonato in seguito ad una serie di terremoti,  intorno al 1950, che danneggiarono le strutture del paese e gli abitanti preferirono abbandonarlo.
La sua posizione su di uno sperone di roccia al di sopra del fosso della Matassa, l’isolamento dovuto alla posizione, insieme ovviamente all’aspetto di borgo fantasma, ne fanno una meta ambitissima per gli escursionisti che percorrono i monti Martani. Nei pressi del borgo vi è un rifugio dove è possibile pernottare.

Il borgo di Scoppio è raggiungibile tramite la strada provinciale che collega Acquasparta a Spoleto attraverso i monti Martani.

Fonte Panoramio

Veneto

California

Fonte Wikipedia

Alla metà del 1800 attorno ad una semplice osterai chiamata Alla California sorse un piccolo abitato nella provincia di Belluno, in particolare un frazione del comune di Gosaldo, tale frazione prese appunto il nome dall’osteria chiamandosi California.
Il nome richiamava non solo il nome dello stato, anche il denomeno della c orsa all’oro. Infatti proprio a metà dell’ottocento la presenza di miniere di mercurio nella zona spinse molti a trasferirsi per sfruttare le risorse minerarie presenti nella valle. Esaurite le riserse minerarie il paese inizio il lento spopolamento, ma specialmente dal seconod dopoguerra la zona conobbe uno sviluppo intenso legato al turismo infatto l’osteria divenne un albergo risotorante che attirava persone che volevano tranquilla vacanze immenres nle verdce.
Tutto finì con gli alluvionni del 1966 i due torrenti che scorrono bella valle il Mis ed il Gosalda aumentarono a dsimisura la loro portata, la piena travolse tutto, e la frazione di California saprì dalle cartine sommersa dall’alluvione.

Gli abitanti si misero in salvo salendo sulle frazioni più in alto ad oggi si trovano solo ruderi dell’abitato semisommersi dalla terra ed ormai fusi con la natura che a recuperato il suo dominio sulla zona..

Fonte Wikipedia

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