La Tanzania: la Vacanza al Mare con una Vena d’Avventura

La Tanzania: la Vacanza al Mare con una Vena d’Avventura

31 Marzo 2016 Off Di gnius

pemba-tanzania-2Avete presente la sabbia bianca, il mare azzurro più del cielo, i delfini che giocano, le tartarughine che corrono verso la battigia, e perchè no, le balene che saltano fuori dall’acqua?
Se avete presente tutto questo allora siete già stati in vacanza al mare in Tanzania.
Quando si parla di mare e Tanzania si parla sempre di Zanzibar, ma io voglio iniziare da altri posti meno conosciuti dove potete vivere l’avventura della vostra vita!
Posti in cui potrete fare il bagno e giocare con i delfini, andare per mare remando sulle imbarcazioni tipiche del posto, vedere le balene, oppure rilassarvi in riva al mare con il cameriere che vi porta il cocktail in spiaggia, fare finta di essere Robinson Crusoe sull’isola deserta e giocare su una sabbia bianca e morbida che sembra borotalco.

Se cercate una vacanza in Africa, ma vi interessa di più stare a mollo in un acqua turchese che fare da piatto principale ad una famiglia allargata di zanzare mefitiche allora le isole di Zanzibar sono quelle che fanno al caso vostro!
Vediamo le isole partendo dalla più piccola alla più grande: Mafia, Pemba e Unguja

L’isola di Mafia

Inizio a parlarvi dell’isola di Mafia, sta a sud di Zanzibar proprio a metà strada tra Zanzibar e l’isola di Madagascar.
E’ una piccola isola e sta in nella riserva naturale del Parco Marino di Mafia.
Attorno alla grande isola ci sono tante piccole isolette dove gli animali vanno a riposare e a riprodursi, per esempio ci fanno i nidi le tartarughe e se è periodo potete informarvi per vedere la schiusa delle uova e la corsa delle piccole tartarughine verso il mare.
L’isola è contornata da una fitta barriera corallina, piena di così tanti pesci tropicali che avrete la sensazione di fare in bagno nel più grande acquario del mondo, ed in un certo senso è proprio così.

Cosa fare a Mafia

Dall’isola di Mafia, e di solito se ne occupano direttamente i resort insieme al centro faunistico del parco marino, è possibile noleggiare le barche per andare a fare escursioni in alto mare, e, se è possibile, fare il bagno in mezzo ai delfini o cercare di vedere le enormi balene megattere che salgono dall’antartico fino all’oceano indiano.
La ricerca delle balene è veramente un’avventura da non perdere, tra concitati contatti radio e partenze a tutto gas per arrivare in tempo e poi, se siete fortunati e coraggiosi riuscite anche a fare un tuffo non troppo distante dalla balena, e vedere da vicino come è nuotare accanto ad una creatura più grande di un palazzo di 6 piani!
Non troppo vicino ovviamente perché anche il solo spostamento d’acqua potrebbe uccidervi.
Se andate qui in vacanza non lesinate su alcune cose:  comprate e portate una buona macchina fotografica subacquea sempre con voi!

Tuffarsi nel Reef e rincorrere i pesci è stata una delle attività più frequenti a Mafia, e nelle zone in cui è permesso si puoi anche andare a pesca, se volete un po’ di avventura potrete noleggiare una delle tipiche barche, sono tipo delle grandi canoe e si possono portare per mare tranquillamente anche da due persone, che remino tutte e due però.

L’Isola di Pemba

L’altra isola meno frequentata dai turisti è Pemba.
Sta a nord dell’isola di Zanzibar ed è caratterizzata da una vegetazione rigogliosissima e una barriera corallina che gira quasi tutta intorno all’isola.
Mentre a Mafia non ci sono cittadine con tanti negozi e mercati, a Pemba nella sua cittadina principale Chake Chake potete trovare mercatini dove comprare un po’ di tutto, specialmente i chiodi di garofano che è una delle coltivazioni principali dell’isola. Ricordatevi di contrattare sempre.
Pemba è un’isola estremamente fertile e rigogliosa, e la frutta e le verdure che trovate nei mercati sono coltivate sull’isola dalla persona che ve le sta vendendo. Praticamente un vero km0. Lavatela sempre e sbucciatela prima di addentarla!

Cosa fare a Pemba?

Se vi annoiate a stare sulle spiagge bianche, e secondo me la più spettacolare è la spiaggia Mbuyuni più di 2km di sabbia bianca protetta da una foresta incontaminata, fare il bagno nel mare calmo e azzurro più del cielo, la cosa più frequente da fare sono le immersioni, sia con le bombole affidandosi ad uno dei centri diving dell’isola, alcuni parlano un po’ di Italiano, sia con lo snorkeling.
Difatti tra le tre isole principali dell’arcipelago della Tanzania Pemba è quella più bella dove fare le immersioni.
Ci sono zone per i meno esperti, soprattutto nella parte dell’isola che da verso l’oceano indiano, sia zone più difficili, tipicamente nella parte verso il continente, dove c’è bisogno della licenza del grado pari alla difficoltà d’immersione.
Ci sono zone con profondità diverse, si va dai 20/30m al massimo sulle parti interne fino a più di 300m sulla parte esterna, questa profondità aiuta la visibilità che arriva a superare anche i 30m in caso di bel tempo.
C’è da fare attenzione ad un po’ di cose: le correnti, gli squali (specialmente nel North Horn), le meduse e non date fastidio alle tartarughe che se si sentono in pericolo mordono.
Detto questo vi lascio i nomi dei centri diving più grandi, che sono il centro Diving del Manta Resort, Swahili Divers e il centro diving di Fundu Lagoon.

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L’isola di Unguja

L’isola più grande dell’arcipelago della Tanzania, la città principale Stone Town ha vissuto un periodo d’oro fino alla fine del 1800, per la posizione favorevole nell’oceano indiano era diventata il principale centro commerciale delle spezie orientali, e veniva spesso indicata proprio come l’Isola delle Spezie.
Il commercio veniva fatto grazie alle grandi e veloci barche chiamate Dhow, le più grandi arrivavano fino in cima al Mar Rosso per vendere pesce, spezie e tutto quello che veniva dall’oriente.
Grande produttrice di spezie come i chiodi di garofano, la noce moscata, la cannella e lo zenzero, Stone Town è uno dei posti in cui è più facile sentire incredibili profumi per le strade invece che l’odore dello scappamento delle auto.

Nel 1964 c’è stata la rivoluzione e praticamente è rimasta così da allora, per cui troverete un sacco di palazzi tenuti male, ma anche un sacco di negozietti di oggetti arabi, indiani, persiani e occidentali, in vendita per qualche decina di migliaia di scellini.

La natura di Zanzibar è rigogliosa, specialmente all’interno, e quasi tutte le spiagge hanno una foresta di alberi vicino, specialmente se non c’è il villaggio. Importantissime perchè il sole picchia forte e ci si scotta anche con creme ad alta protezione, negli orari più caldi mettersi all’ombra della foresta è un toccasana!

Intorno alla grande isola, Unguja, dalla parte verso il continente ci sono un’infinità di isole e isolotti, dove è possibile sia fare delle gite per godersi le incredibili spiagge che arrivano fino alla barriera corallina, sia delle incredibili immersioni.
Dalla parte verso l’oceano indiano ci sono sconfinate spiagge bianche protette dalla barriera, quindi con un mare caldo e calmo tutto l’anno.
Fare qui le immersioni è molto più semplice, e si possono fare delle visite anche per vedere i grandi pesci come lo squalo balena, o gli squali del reef.

Cosa fare a Zanzibar e Unguja

Prima di tuffarvi nel mare dell’oceano indiano, o quel giorno che vi siete scottati al sole, potete visitare la splendida capitale Stone Town.
Zanzibar era chiamata “l’isola delle spezie” e diversi sultani si sono succeduti a capo del governo dell’isola.
Ogni sultano ha lasciato dei palazzi e monumenti di grande importanza per l’isola e per la storia africana in generale.
In una camminata si possono vedere 3 di questi palazzi, il Vecchio Forte che sembra quello dei film dei Pirati dei Caraibi, che contiene anche uno splendido antico teatro, la Casa delle Meraviglie (chiamatela House of Wonder o Beit-el-Ajaib e non Home of Marvellous sennò non vi capiscono) con i cannoni portoghesi originali all’ingresso, e il palazzo di Mwinyi Mkuu, l’ultimo sultano dell’isola.
Nella Casa delle Meraviglie c’è un bellissimo museo pieno zeppo di cose che hanno fatto la storia dell’isola, e dove c’è anche la storia delle Dhow (o Sambuchi), che sono le barche a vela triangolare che ancora potete vedere navigare intorno all’isola.
Il Palazzo di Mwinyi Mkuu è il palazzo dell’ultimo sultano di Zanzibar, è uno dei palazzi più belli della città ed è visitabile.
Per gli amanti della musica c’è da vedere la casa dove è nato Freddie Mercury, non molto apprezzato a Zanzibar, ma se volete vedere la sua casa basta andare a Kenyatta Street. Non c’è nulla che faccia riconoscere la casa, nessuna insegna e nessun museo, troverete solo una scritta con “Mercury House” su un pezzo di legno, se non l’hanno tolto.

Gli amanti della natura non possono rinunciare alla visita alla Riserva Forestale di Jozani, dove potete fare delle visite guidate per farvi fare i dispetti dalle simpaticissime scimmiette del posto. Portatevi della frutta fresca per farle avvicinare e prima di partire per la visita date una bella mancia alla guida così vi porterà in posti che di solito non vengono visitati.
Vicino al Jozani c’è il centro per la protezione delle farfalle, lo Zanzibar Butterflies Center, un posto da sogno, è una parte di foresta riparata e protetta dove vivono alcune rarissime specie di farfalle, e di bruchi multicolore!

A Zanzibar potete vivere il mare nella maniera più completa che avreste mai pensato. Dagli sport acquatici di vela, le immersioni guidate e le gite in barca con grigliata di pesce appena pescato.
Tutti i villaggi vacanze e le strutture hanno a disposizione, chi all’interno struttura chi con club collegati, tutte le attrezzature necessarie per il windsurf ed il kitesurf, non sono dell’ultimo modello ma neanche troppo vecchi.
Prima di prendere l’attrezzatura controllatela scrupolosamente, soprattutto il fondo della tavola perché può capitare che ci siano crepe, controllate anche che le parti mobili funzionino per benino.

L’attività più frequente dei turisti è comunque il diving e lo snorkeling. Attorno all’isola ci sono una quantità spropositata di barriere coralline, atolli e isolette, dove potete andare insieme ai tanti Diving Center che sono onnipresenti sull’isola. Per chi non ha mai fatto questo sport può chiedere se ci sono lezioni nel periodo di vacanza nei Diving Center in cui parlano l’italiano, uno di questi è il One Ocean che sta vicino al vecchio forte a Stone Town.

Miglior periodo per partire e clima

Non c’è un vero e proprio periodo migliore per partire, bisogna ricordarsi però che essendo dall’altra parte del globo l’estate a Zanzibar inizia quando qui da noi è inverno.
I mesi più piovosi sono Aprile e Maggio, in questi mesi i temporali portano delle piogge che scrosciano come secchiate d’acqua, da Giugno a Ottobre/Novembre c’è il periodo secco, dove capitano delle pioggerelline di mezz’ora nel pomeriggio una o due volte a settimana al massimo.
Da Novembre a Gennaio c’è  l’estate, con temporali estivi che capitano un giorno si e un giorno no nel primo pomeriggio.
Portatevi sempre un ombrello con voi o un impermiabile, e delle scarpette da mare perchè anche se piove per 10 minuti le strade si coprono di fango, e camminare con le infradito sul fango non è piacevole.
Per il resto c’è da sapere che la temperatura massima capita di solito a Febbraio e raramente arriva a 35° la massima e 22° la minima, mentre da Giugno a Novembre la massima è di 31° e la minima di 20°, quindi non c’è mai una grossa escursione termica.
Quello che può dar fastidio è il vento, portatevi un berretto o un cappello che rimanga ben saldo in testa.

Soldi, monete, shopping e altre cose da sapere prima di partire

In Tanzania c’è lo Scellino della Tanzania, si chiamano Shillings e non Pound anche se vi capiscono, per chi si ricorda ancora la vecchia lira sarà un po’ come tornare nel passato, 1 euro sono circa 2200/2400 scellini.
La valuta rispetto all’euro è un po’ fluttuante quindi prima di partire controllate quanto vale (io uso questo)
Le monete ricordano quelle inglesi, mentre le banconote sono bellissime:
2000scellini-leoneUserete più o meno sempre: lo Gnu (500), Julius (1000), il leone (2000) e il rinoceronte (5000),
La moneta più grande, l’elefante (10’000 scellini), la userete un po’ meno e solo per acquisti importanti.
Ricordate che i Bancomat a Zanzibar stanno solo a Stone Town ed è possibile prelevare soldi solo con la carta di credito, al massimo potete prendere 400’000 scellini al giorno.
Partite con gli euro, o i dollari, e fate il cambio all’aeroporto di Zanzibar, conviene in maniera esagerata!

Costi fissi

Tolti i costi per partire per Zanzibar, che partono da poco più di 1000€  per 1 settimana, ci sono altre spese una volta arrivati.

A Zanzibar infatti c’è una tassa d’ingresso e una tassa d’uscita, 50€ per entrare e 50€ circa per uscire, che vi verrà richiesta al checkin e al checkout all’aeroporto.

Per telefonare comprate le SIM della compagnia telefonica locale, la ZanTel, perchè 2 minuti di telefonata in italia con la loro SIM li pagate poco più di 50 centesimi di euro, contro i 3 euro al minuto delle compagnie italiane.

Calcolate che una bottiglia d’acqua minerale da un litro e mezzo costa dai 1000 ai 2000 scellini, (da 1 a 1 euro e mezzo circa), a seconda di dove la comprate.

Guida per lo shopping

No, non è un elenco i negozi. E’ una serie di consigli per evitare fregature e litigate.
Quando volete comprare qualcosa, specialmente nei mercati della città non tirate fuori i soldi subito dopo che vi dicono il prezzo. Normalmente vi dicono il prezzo quadruplicato, quindi trattate come se non ci fosse un domani finché non arrivate almeno ad un terzo del prezzo di partenza.

Tenete sempre degli spiccioli in tasca, alcuni lavoratori non hanno stipendio e vivono per lo più con le mance dei turisti, quindi non lesinate sulle mance, offrite almeno il 10/15% del prezzo che andate a pagare come mancia.

Per cenare potete spedere dai 14000 scellini ai 35000 in base al ristorante, scegliete più che altro pesce che è sempre super fresco, vi consiglio le aragoste che sono speciali, e costa meno delle pietanze di carne.
Non c’è la divisione tra primo, secondo e contorno, quindi prima di ordinare fatevi spiegare come è il piatto. Se vedete un piatto da 10000 scellini è probabile che sia un grosso piatto unico con pesce, riso, verdure e una quantità inimmaginabile di profumatissime salse.
Se il cameriere vi porta un conto da 17000 scellini lasciategli due elefanti e non prendete il leone con Julius di resto.

Occhio ai venditori di gioielli di tanzanite e pietre preziose, se da noi 4 carati di tanzanite vengono sui 1600/1700 euro è vero che a Zanzibar costano molto meno; ma bisogna saperla riconoscere, sapere il grado di purezza, riconoscere ad occhio il peso, sapere quali sono i certificati validi anche in Italia perché non è detto che i certificati redatti in loco siano validi all’estero.
Quindi se non siete più che esperti in pietre preziose lasciate stare i venditori che vi fermano offrendo gioielli e pietre.

Usi e Costumi

Zanzibar è fondamentalmente musulmana, anche se non è rigida come immaginate, ed ultimamente grazie al turismo si sta aprendo sempre di più.
Rimane però che per rispetto delle tradizioni e degli usi locali le donne non vadano in giro per la città con cosce e ombelico scoperto, e che si coprino il capo con un foulard se entrano a visitare i luoghi di culto musulmani e non.
Anche gli uomini, che notoriamente non girano con l’ombelico scoperto, non devono indossare pantaloncini corti e devono sempre indossare una maglietta.
Gli unici che possono girare come vogliono sono i Masai che troverete sulle spiagge, che sono un po’ come i Gladiatori davanti al Colosseo, stanno li per farsi offrire da bere e per farsi fare le foto.
Avviso alle signore che soffrono di colpi di fulmine: i Masai sembrano tutti modelli da copertina.

Corrente elettrica e apparecchi

Le prese in Tanzania sono come quelle Inglesi, la corrente elettrica va bene per i nostri apparecchi e nei resort c’è anche la presa come la nostra.
Se comprate apparecchi elettrici ricordatevi che hanno la presa inglese.