Cosa vedere a Procida in un giorno

Cosa vedere a Procida in un giorno

16 Dicembre 2021 0 Di gnius

Farsi accarezzare dalla brezza marina accompagnati dal suono delle onde e dal garrire dei gabbiani.

Lasciarsi conquistare dall’armonia dei colori incastrati tra l’azzurro del cielo e del mare.

Tornare indietro nel tempo, a quando era il silenzio la più soave melodia sulla quale gli uomini intessevano le loro canzoni.

Tutto questo lo potete provare sull’isola di Procida, piccolo spruzzo di terra che si affaccia sul Golfo di Napoli, e che con Nisida, Ischia e Vivara fa parte dell’arcipelago delle Isole Flegree.

La natura esuberante, a tratti selvaggia di questa piccola perla del Tirreno, sembra fondersi con la fantasia e il senso di bello che solo l’uomo possiede.

Da Marina Grande a Casale Vascello, da Marina Corricella a Terra Murata, ogni insediamento urbano dell’isola viene racchiuso nell’abbraccio della natura, che pare proteggerlo come una mamma affettuosa fa con i suoi bambini.

Palazzo D’Avalos, la Chiesa di Santa Maria della Pietà, l’Abbazia di San Michele Arcangelo, sono solo alcuni tra i piccoli gioielli architettonici che emergono tra i colori del luogo, raccontando storie e la Storia di cui l’isola è ricca.

Le sue spiagge incontaminate sono il luogo ideale per chi ha bisogno di passare giornate all’insegna del più totale relax.

Dalla Chiaiolella alla Spiaggia del Postino, dalla Chiaia alla Silurenza tutte sono pronte ad accogliere piccoli e grandi, con la loro calda sabbia vulcanica.

Se vi stavate chiedendo cosa vedere a Procida, spero di essere riuscita a darvi qualche suggerimento. Per saperne di più seguite il mio viaggio virtuale tra le bellezze dell’isola, che parte proprio dal punto di approdo del traghetto, il porto di Marina Grande.

MARINA GRANDE

Quando il traghetto attraccherà a Marina Grande, i vostri occhi saranno già pieni di meraviglie. I colori di Procida, infatti, cominceranno a mostrarsi a voi prima ancora di toccare riva inondandovi con la loro esuberanza.

Le abitazioni dei pescatori, dai tenui colori pastello, ben si intoneranno col rosato di Palazzo Montefusco o col giallo canarino della Chiesa di Santa Maria della Pietà.

I piccoli negozi di souvenir che arricchiscono le strade di Marina Grande vi permetteranno di entrare nella vita dell’isola in punta di piedi, così come discretamente, senza far rumore, quelle reti che colorano la banchina e le barche dei pescatori che ondeggiano sul mare, raccontano vite dedicate alla magia del silenzio e alla contemplazione della natura.

Da qui potrete cominciare la vostra esplorazione dell’isola. Poiché molte strade di Procida sono interdette al traffico automobilistico, il mio consiglio per voi è di percorrerle a piedi. Però, se preferite affidarvi a mezzi di trasporto su ruote, a Marina Grande potrete sempre noleggiare biciclette, scooter o simpaticissimi micro-taxi, cioè piccole apecar con calesse coperto e reso adatto al trasporto di più persone, le cui dimensioni ridotte ben si adattano alle strette vie del posto.

TERRA MURATA

Il mare da una parte, il cielo dall’altra e voi, in mezzo, come sospesi nell’immenso, quasi timorosi di respirare. Queste sono le sensazioni che chiunque si trovi ad ammirare i panorami dalla cittadella fortificata di Terra Murata non può fare a meno di provare.

Si trova nel punto più alto dell’isola e fu costruita dagli Avalos, allora signori di Procida, per difendersi dalle invasioni saracene. Domina la cittadella Palazzo D’Avalos, lo splendido castello/prigione a picco sul mare che racchiude in sé gran parte della storia dell’isola.

Nasce nel medioevo come dimora signorile, per poi trasformarsi in residenza estiva dei Borboni, e infine in carcere di massima sicurezza nel 1830. Splendidi i suoi giardini napoletani meta di un continuo flusso di turisti che non riescono a rinunciare all’atmosfera di pace e estasi che impregna ogni loro angolo.

ABBAZIA DI SAN MICHELE ARCANGELO

Altro tesoro custodito dalle mura di Terra Murata è l’Abbazia di san Michele Arcangelo, conosciuta come una delle chiese più ricche e belle dell’intero meridione.

Venne costruita sui resti di un antico monastero benedettino dedicato al santo. Dopo che i monaci, intimoriti dalle incursioni piratesche, intorno al 1400 lasciarono l’isola, il monastero venne ampliato sempre più fino a raggiungere le dimensioni odierne.

L’Abbazia di San Michele Arcangelo oggi si sviluppa su ben tre piani. Su quello superiore abbiamo la chiesa vera e propria, con le sue meravigliose cappelle e opere d’arte.

Ma sono i piani inferiori che custodiscono saperi antichi che i più ghiotti di storia non possono perdere, come l’antica biblioteca, le statue in legno e terracotta che costituiscono il presepe permanente risalente al XVIII secolo, e l’ossario, la più antica necropoli dell’isola dove, ancora oggi, se siete forti di stomaco, potrete vedere resti umani parzialmente mummificati.

CASALE VASCELLO

Ai piedi di Terra Murata, ma al di fuori delle mura, troviamo il piccolo borgo di Casale Vascello, costruito subito dopo la fine delle invasioni saracene. Le abitazioni, la cui architettura ricorda per certi versi quella araba, costituiscono una sorta di parete inespugnabile.

Addossate le une alle altre, con pochissime aperture verso l’esterno, si affacciano invece tutte all’interno di un cortile centrale, ancora oggi utilizzato dai procidani per eventi estivi all’aperto.

MARINA CORRICELLA

Per ammirare Marina Corricella dovrete rassegnarvi a camminare perché a nessun mezzo a motore è permesso l’ingresso in questo piccolo insediamento urbano.

Ad essa si arriva via mare o tramite 4 diverse serie di scalinate situate in diversi punti del borgo. I colori delle case che compongono questa piccola oasi di silenzio sono ancora oggi per i pescatori il simbolo del legame tra mare e terra. Le sfumature che caratterizzano le abitazioni, diverse tra loro, fanno sì che possano facilmente essere individuate dal mare in modo da trasmettere il calore della famiglia agli uomini che solcano le acque.

LE SPIAGGE

Cos’altro vedere a Procida? Sicuramente le sue spiagge, a misura di famiglia, di coppie in cerca di un po’ di privacy, di persone che del mare assaporano il suono delle onde e non il chiacchiericcio dei bagnanti.

Alcune un po’ più conosciute in quanto ambientazione di importanti opere cinematografiche, altre più riservate e selvagge, tutte custodiscono il fascino del ritmo della vita procidano, lento, fuori dal tempo, in perfetta sintonia con la natura.

La Spiaggia del Postino è quella più nota. È qui che Massimo Troisi ha girato il suo capolavoro cinematografico “Il Postino”, che ha rinominato questo lembo di sabbia, dai procidani prima conosciuto come Spiaggia del pozzo vecchio.

Quella della Chiaia, invece, tende a farsi conquistare da tutti coloro che decidono di raggiungerla via terra per poi regalare una vista mozzafiato che ricompensa qualunque sacrificio.

Sono ben 180 gli scalini immersi nella macchia mediterranea che bisogna scendere per inoltrarsi in questa piccola oasi baciata dal sole e riparata dai venti.

Una volta raggiunta, si aprirà davanti ai vostri occhi una splendida vista su Terra Murata, la Corricella e sui giardini signorili del ‘900 incastonati sulle pareti di tufo a picco sul mare.

Se invece si cerca un posto più a portata di bimbo allora la Silurenza, la Chiaiolella e il Ciraccio sono le spiagge più adatte, per la facilità con cui si raggiungono, la loro maggiore estensione e i fondali più bassi.

CONCLUSIONI

A Procida si arriva facilmente prendendo il traghetto sia da Napoli che da Pozzuoli. Invece è difficile andar via, non perché non ci siano i mezzi per farlo, ma perché quest’isola riesce a legarti a sé in maniera viscerale.

Sia d’estate che d’inverno rapisce il turista con le sue sfumature, i suoi profumi e quel meraviglioso silenzio che racconta fiabe. Saprete resisterle?