L’Isola di Procida e l’Isola di Vivara, le Isole del Golfo di Napoli

L’Isola di Procida e l’Isola di Vivara, le Isole del Golfo di Napoli

26 Aprile 2017 0 Di gnius

L’Isola di Procida fa parte del Comune di Napoli.
In realtà il corretto nome del territorio comunale è: le isole di Procida e Vivara.
Infatti vicino a Procida c’è un’isoletta tutta dedicata a Riserva Naturale State chiamata Isola di Vivara.
L’isola di Vivara ha una dimensione di circa 0,4 kmq.

 

Isola di Procida -1
L’isola di Procida, è un’isola abbastanza piccola, ha una superficie di 3,7 kmq. Pensate che il suo perimetro misura circa 16 km.
Procida e Vivara si trovano nel golfo di Napoli e fanno parte delle isole Flegree.
L’isola di Procida è un bellissimo luogo dove trascorrere un weekend oppure una bella vacanza.
Ha coste di vario genere, dalle classiche spiagge basse con la sabbia a piccole a strapiombo sul mare.
Queste fantastiche caratteristiche del territorio danno vita a molte baie e splenditi promontori.

Procida ha una tradizione antica e ben salda nell’isola.
Il centro abitato è diviso in nove contrade, quali:
– Terra Murata, il borgo antico)
– Corricella, il borgo di pescatori
– Sent’cò, zona limitrofa al porto commerciale
– Marina Grande, porto commerciale
– San Leonardo
– Santissima Annunziata, detta Madonna della Libera
– Sant’Antuono
– Sant’Antonio
– Chiaiolella, porto turistico dell’isola

La storia dell’Isola di Procida

Il nome dell’isola deriva dall’epoca romana Prochyta.
Da recenti ritrovamenti archeologici svolti sull’isola di Vivara, che pare in antichità fosse collegata a Procida, hanno ritrovato reperti risalenti al XVI – XV secolo a.c. Da questi si è risaliti alla probabile abitazione di coloni Micenei.

Intorno al secolo VIII a.C. Procida era abitata da Calcidesi di Eubea, in seguito ci abitarono i Greci di Cuma. La loro presenza è stata confermata da alcuni rilevamenti archeologici trovati sull’isola.

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A seguire fu dominata dai romani, dove Procida fu sede di ville ed insediamenti sul territorio.
Sembra che l’isola era probabilmente un luogo di villeggiatura per i patrizi romani ed anche famosa per la coltivazione di vite. Procida viene declamata da Giovenale, precisamente nella terza delle sue Satire, parla di Procida come un luogo per soggiorni solitari e tranquilli.

Procida nel Medioevo

Con la caduta dell’Impero Romano l’isola di Procida come tutta la zona limitrofa fu invasa e devastata da Vandali e da Goti.
Durante il corso degli anni l’isola inizia a cambiare la composizione demografica.
Divenendo da luogo solitario a luogo di rifugio per le popolazioni che fuggono dalle devastazioni delle invasione longobarda e dalle scorribande dei pirati saraceni.

La maggior parte della popolazione sembra provenisse dal Porto di Miseno, che andò distrutto dai Saraceni nell’850.
Anche se dal ritrovamento di un documento del 592 e del 602 riguardante un tributo di vino, pare che all’epoca l’isola avesse già una cittadine insediata in modo permanente.

L’insediamento del periodo medioevale fece modificare anche l’aspetto della cittadina. Infatti si trasformò in un borgo fortificato tipico dell’età medievale.
Il promontorio della Terra, divenne il centro della città grazie al naturale aspetto difensivo e alle pareti a picco sul mare.
E’ così che il borgo antico prese il nome di Terra Murata.

Con le conquiste normanne in Italia anche Procida divenne un dominio feudale.
L’isola con il Monte di Procida divenne parte della famiglia salernitana dei Da Procida.
Controllarono Procida per ben oltre due secoli.
Il maggior esponente della famiglia Giovanni Da Procida III fu il consigliere di Federico II di Svevia. Inoltre fu anche l’animatore della rivolta dei Vespri Siciliani.

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Durante la guerra l’isola era un porto sicuro per la flotta del re aragonese per ben 14 anni.
Per il periodo che va dal 1286 al 1299 l’isola subì molti diversi assedi degli Angioini.

Nel 1339 il discendente dei feudatari Da Procida fu costretto a vendere il feudo con annessa l’isola d’Ischia. Il Feudo fu venduto alla famiglia dei Cossa.
Ammiragli fedeli alla dinastia D’Angiò, regnanti dell’epoca di Napoli.

Durante questo periodo a Procida si sviluppò l’economia dell’isola, si espansero le attività legate all’agricoltura e alla pesca.

Dagli Aragona ai Borbone

Con la dominazione di Carlo V, il feudo venne tolto alla famiglia Cossa.
E Passo alla famiglia dei d’Avalos d’Aquino d’Aragona, fedeli alla casa d’Asburgo.
Nel frattempo i pirati saraceni facevano ancora grandi lotte e assalti in tutto il territorio limitrofo.
Queste vicende sono narrate in molta documentazione ritrovata.
Tra i vari pirati si narrano molte storie sull’incursione del 1534.
Il pirata Khayr al-Din, detto Barbarossa.

A testimoniare quel periodo storico sono le torri di avvistamento sul mare.
Tanto che diventeranno il simbolo dell’isola insieme alla seconda cinta muraria che circonda il borgo della Terra Murata.
Nel XVII secolo Procida fu occupata dai francesi dal Comandante Tommaso Francesco di Savoia.
Grazie all’insediamento dei Borbone nel Regno di Napoli nel 1734 l’isola di Procida ebbe un grande miglioramento delle condizioni socio economiche.

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Tanto che durante questa epoca le capacità di grandi armatori fu rinomata e fu di Procida una fiorente attività cantieristica.
Verranno varati moltissimi bastimenti e brigantini.
Nel 1799 Procida fa parte delle sommosse per la proclamazione della Repubblica Napoletana.
Il ritorno dei Borbone ci furono impiccagioni e grandi punizioni esemplari nella piazza del paese.
Nel 1860 con la caduta dei Borbone avvenne l’unificazione italiana.

La Procida dall’ultimo secolo ad oggi

Nel XX secolo fu inevitabile la crisi cantieristica procidana e l’ultimo brigantino procidano fu varato nel 1891.
Nel 1907 Procida si distacca dal territorio della terraferma, facendo si che Monte di Procida diventi un comune a se.
Finalmente nel 1957 l’isola inizia ad usufruire del primo acquedotto sottomarino d’Europa.
Comunque l’economia dell’isola è legata ancora alla marineria ed al turismo.

Vedi Come arrivare sull’Isola di Procida, informati come raggiungere l’isola prima di partire.

Cosa Vedere sull’Isola di Procida

Terra Murata
E’ il centro fortificato di Procida. Un luogo edificato sul punto più alto dell’isola.
La passeggiata anche se faticosa vale veramente la pena, uno spettacolo mozzafiato vi sorprenderà.
Il Centro storico Terra Murata è raggiungibile soltanto dalla ripida salita dal panorama del Golfo di Napoli.
Potrete vedere le fortificazioni medievali e le vedute scenografiche stupende.
Inoltre potrete ammirare i due cannoni a lunga gittata della Repubblica Napoletana del 1799.
In cima c’è da visitare il Palazzo d’Avalos del 1563 diventato Palazzo Reale in seguito.
Nel 1830 l’edificio divenne una cittadella carceraria che fu chiusa nel 1988.

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Abbazia San Michele Arcangelo
L’Abbazia di San Michele risalente al XVI sec. si trova anche’essa nella Terra Murata.
Dentro le mura dell’Abazia potrete ammirare numerose opere d’arte.
Tra cui il bellissimo dipinto di San Michele che sconfigge Satana.
Non perdere il giro dei sotterranei dove potrete visitare un antico luogo di sepoltura.
L’Abbazia di San Michele Arcangelo è una fondazione benedettina.

Potrete vedere tantissime altri Palazzi e Chiese oltre alle bellissime spiagge.
Tra i luoghi più importanti da visitare c’è il Palazzo D’Avalos, il Museo di Casa di Graziella, il Museo del Mare, Santa Maria della Pietà e molto altro.

Tra le Spiagge più prestigiose potrete provare la Spiaggia della Chiaiolella, la Spiaggia del Postino, la Spiaggia della Lingue e tantissime altre da scoprire.

Organizzate subito una vacanza è un posto meraviglioso dove trascorrere il proprio tempo.

Dove dormire a Procida

L’Isola di Procida offre tantissime opportunità per dormire.
Hotel, alberghi, B&B, Residenze ed Appartamenti possono essere affittati per trascorrere una vacanza.
Ti proponiamo una piccola scelta in base alle nostre conoscenze e al prezzo più conveniente.

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B&B La Casa Sul Faro
Massima cortesia e disponibilità, camere pulite ed ordinate con ottima colazione che viene servita in un giardino di limoni.
Raggiungibile comodamente a piedi in 15 minuti dal Porto.
Camminando potrete scoprire la bellezza dell’isola.

Hotel Residence Tirreno
Bellissimo giardino, le camera sono dotate di ogni confort e personale gentilissimo.
Il giardino pieno di limoni profumati, le terrazze solarium, un sogno che diventa realtà.

Hotel La Casa sul Mare
Ottima veduta, personale cordiale e disponibile.
Vicino al porto, incastonato tra le casupole color pastello della zona limitrofa. Camere comode e confortevoli, pulite e con gli accessori necessari.

Dove mangiare a Procida

Gli elementi più preziosi di questa isola in cucina sono i limoni, il vino, gli ortaggi, il pesce e il coniglio procidano.
Non potete non provarlo quando andrete a Procida.

Ecco dove provare questa succulenta cucina.

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La Lampara €€ – €€€
Questo locale è un angolo di paradiso di Procida. Situato a Corricella, è ristorante dove il tempo sembra essersi fermato.
La Lampara è il posto in cui potrete provare la cucina tipica della zona.

Ristorante Vivara €€ – €€€
Cucina con prodotti di qualità e sapori locali. Piatto fatti a regola d’arte dall’altra qualità.
Ubicato proprio di fronte al mare, ottima cucina e lista dei vini. Pesce freschissimo e dovrete assolutamente assaggiare le alici imbottite e fritte.

La Locanda del Postino €€ – €€€
Una tappa imperdibile a Procida.
Pesce freschissimo ed ottimi dessert.
Cibo di alta qualità con prodotti locali e sempre freschi, vista sul mare un ristorante da provare.

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