I nomadi digitali scelgono la Sardegna
24 Gennaio 2024Il VOI Tanka Village è tra gli hotel creati per supportare il lavoro agile in Sardegna. Grazie a camere attrezzate con connessioni Wi-Fi ad alta velocità e una postazione comoda per il telelavoro, questo resort permette ai lavoratori e ai nomadi digitali di svolgere il loro compito immersi in un paesaggio da sogno e di godersi le pause caffè sulla spiaggia.
La presenza di questa struttura nella terra sarda fa eco con l’iniziativa presa a settembre dell’anno scorso ad Ollolai. Per combattere il crescente spopolamento della Barbagia, la zona più interna e selvaggia dell’isola, il Comune ha deciso di vendere le case disabitate di sua proprietà a un euro chiedendo ai neo-proprietari di dare nuova vita agli immobili acquistati.
Le richieste pervenute al sindaco sono state numerose. A rispondere in maniera entusiasta a questo progetto sono stati lavoratori provenienti da ogni parte del mondo, abituati a lavorare da remoto servendosi delle moderne tecnologie informatiche.
Un’iniziativa simile a quella di Ollolai Capitale si sta per concretizzare anche nella provincia di Sassari. Martis, piccolo comune di soli 22 metri quadri in cui vivono circa 400 persone, sta per realizzare degli spazi di co-living e co-working da mettere a disposizione dei lavoratori nomadi.
Progetti simili non stupiscono affatto se si pensa ai numerosi paesi fantasma che si possono incontrare in Sardegna. Sulla penuria di case del borgo medievale Rebeccu è sorta anche una leggenda che raccontava di una città maledetta da una principessa costretta ad allontanarsene poiché accusata di stregoneria. Gairo vecchio, invece, è disabitato da quando una pesante alluvione del secondo dopoguerra ha devastato il paesino dell’Ogliastra.
Il borgo di Lollove ha solo 14 abitanti. Il villaggio Santa Chiara uno.
Il perché molte persone decidano di abbandonare il paese per trasferirsi in città è facile da immaginare. Sono piuttosto chiare anche le motivazioni che spingono molti giovani ad abbandonare la Sardegna per andare a lavorare in continente.
Che si tratti di una scelta o di una necessità dipende dai casi. Quel che è certo è che i sardi non si arrenderanno facilmente a questa realtà e continueranno a ingegnarsi per riportare indietro chi è andato via e anche per attirare qualcuno di nuovo. In questa impresa sono sicuramente aiutati dalla loro terra.
È innegabile che la Sardegna sia come il richiamo di una sirena. I panorami selvaggi dell’entroterra e quelli sconfinati delle coste offrono degli spettacoli naturalistici unici al mondo. Perdendosi tra diversi tipi di flora, si ha l’opportunità di passeggiare nella storia arrivando fino alle civiltà preistoriche.
Si incontrano tante specie di animali, alcune introvabili in altre zone. È un luogo in cui vale la pena venire a lavorare in smart working. Una volta spento il computer, c’è una lista piena di posti da vedere, cibi da assaggiare, tradizioni da scoprire. Di questo avviso è stata la designer statunitense Clarese Partis, tra le prime nomadi digitali a richiedere una casa a Ollolai e oggi entusiasta della sua scelta.
Poter vivere a pochi chilometri dal mare è il sogno di molte persone. Se quel mare può essere quello della Sardegna, è del tutto naturale avere la tentazione di diventare un lavoratore o una lavoratrice digitale.
Chi sono i nomadi digitali?
I nomadi digitali sono persone che lavorano da remoto e possono quindi vivere ovunque. Sono generalmente professionisti che hanno scelto uno stile di vita non convenzionale, basato su valori diversi rispetto all’idea del lavoro fisso o del possesso di beni materiali.
Le professioni più comuni tra i nomadi digitali sono:
- Liberi professionisti, come scrittori, web designer, programmatori, consulenti, traduttori, etc.
- Imprenditori, che gestiscono un’attività online o che viaggiano per promuovere i propri prodotti o servizi.
- Lavoratori dipendenti, che hanno la possibilità di lavorare da remoto per un’azienda o un’organizzazione.
I nomadi digitali possono viaggiare per brevi periodi o per lunghi periodi, a seconda delle loro esigenze e preferenze. Possono scegliere di vivere in un paese specifico per un periodo di tempo, oppure di spostarsi da un paese all’altro.
I nomadi digitali spesso scelgono di vivere in paesi con un costo della vita inferiore a quello del loro paese di origine. Questo permette loro di risparmiare denaro e di avere una maggiore flessibilità finanziaria.
I nomadi digitali sono spesso persone motivate e determinate. Sono capaci di adattarsi a situazioni nuove e di lavorare in modo indipendente. Sono anche persone curiose e appassionate di viaggi.