Viaggiare lavorando con MSF: le missioni umanitarie

Viaggiare lavorando con MSF: le missioni umanitarie

21 Luglio 2023 0 Di gnius

Gli italiani che ogni anno scelgono di iniziare a impegnarsi in qualità di operatori umanitari sono davvero numerosi. Stiamo parlando, in effetti, di una figura professionale decisamente ricercata per le missioni umanitarie; tra le organizzazioni più importanti che hanno avviato una selezione in tal senso c’è anche Medici Senza Frontiere.

Va detto, per altro, che per collaborare con Medici Senza Frontiere non è indispensabile essere pronti a partire e viaggiare in Paesi lontani o addirittura dall’altra parte del mondo. Esistono, infatti, delle opzioni alternative che possono essere prese in considerazione, come quella che consente di lavorare negli uffici di Milano o di Roma. È possibile, inoltre, collaborare con diversi progetti italiani, ma anche prende parte al programma denominato Face to Face.

Che cosa si deve fare per lavorare con Medici Senza Frontiere

Come si sarà capito, pertanto, se si nutre il desiderio di collaborare con Medici Senza Frontiere si ha la possibilità di scegliere tra diverse tipologie di mansioni, con caratteristiche e requisiti differenti. A seconda della propria disponibilità, delle proprie attitudini soggettive e ovviamente delle proprie competenze, ognuno ha l’opportunità di candidarsi per una o più posizioni aperte fra quelle previste.

Lavorare nelle missioni umanitarie

Per le sue missioni umanitarie, Medici Senza Frontiere è alla ricerca sia di personale medico che di personale non medico. In questo momento l’organizzazione è impegnata in un gran numero di progetti che sono attivi in più di 70 Paesi in tutto il mondo, e lo scopo è sempre quello di riuscire a garantire la necessaria assistenza sanitaria a soggetti vulnerabili e a coloro che non hanno l’opportunità di accedere alle cure che sarebbero per loro necessario. La mansione di operatore umanitario è di certo alquanto impegnativa, anche perché presuppone delle competenze non indifferenti, sia dal punto di vista professionale che a livello tecnico. È necessaria, poi, una spiccata propensione per tutto ciò che ha a che fare con il lato umanitario.

Ancora, per essere coinvolti nelle missioni umanitarie 2023 è necessario essere pronti a partire e, ovviamente, aver voglia di mettersi in gioco come persone e come professionisti. Il compenso mensile, le questioni economiche e ogni altra informazione relativa, per esempio, ai contributi previdenziali diventano dettagli che passano in secondo piano.

Negli uffici di Medici Senza Frontiere

Come si è detto, chi è interessato a lavorare per Medici Senza Frontiere lo può fare anche negli uffici dell’organizzazione, dove le posizioni aperte non mancano. In questo caso, lo scopo è quello di promuovere le attività svolte da Medici Senza Frontiere per mezzo di campagne di sensibilizzazione e di comunicazione che sono mirate alla raccolta di fondi. Si tratta di un lavoro decisamente prezioso, poiché dalla sua riuscita dipende la possibilità di finanziare gli interventi e le missioni in tutto il mondo. A questo proposito sono disponibili varie posizioni aperte, per il servizio civile, per uno stage o per il volontariato in sede.

Che cosa vuol dire essere dialogatori

E non è ancora tutto, perché all’interno di Medici Senza Frontiere ci sono anche altri ruoli che possono essere coperti. Uno, per esempio, è quello del dialogatore: è la mansione di chi ha il compito di informare le persone sui progetti di Medici Senza Frontiere per raccogliere potenziali sostenitori della causa. Solo grazie a coloro che diventano sostenitori, infatti, l’organizzazione ha l’opportunità di garantire le cure mediche alle persone che necessitano di assistenza sanitaria. Un bravo dialogatore deve, ovviamente, essere in possesso di doti comunicative spiccate; inoltre, deve essere propenso a lavorare in team e avere a cuore i temi umanitari.

Gli altri progetti

Medici Senza Frontiere cerca sempre di favorire un ambiente di lavoro piacevole e sicuro, in cui tutte le persone sono rispettate e si prevengono le diverse tipologie di abuso che si potrebbero verificare in un contesto professionale. Ogni membro dello staff, non a caso, ha l’obbligo di attenersi a uno specifico codice di comportamento e di rispettare i principi indicati in una carta dedicata.

Tutti i componenti sono tenuti ad adottare una condotta appropriata, rispettando sia i propri colleghi che la comunità che riceve l’assistenza. Non si tollerano comportamenti che implichino uno sfruttamento della vulnerabilità altrui. Ciò vale, ovviamente, per tutti i progetti in corso, inclusi quelli attivi in Italia. Nel nostro Paese, infatti, Medici Senza Frontiere è alla ricerca di soggetti che siano disponibili a lavorare a contatto con richiedenti asilo, con rifugiati e con migranti.

Come si lavora all’interno di Medici Senza Frontiere

All’interno di Medici Senza Frontiere sono previsti particolari canali di segnalazione che possono essere utilizzati da chi abbia assistito o sia stato vittima di comportamenti non appropriati e abbia intenzione di segnalarli. Tutte le segnalazioni vengono prese in carico con la massima attenzione e valutate con la dovuta cautela, sia che provengano da testimoni della comunità, sia che arrivino da membri dello staff.